La cultura… del blend
Il concetto moderno di cultura può essere inteso come quel bagaglio di conoscenze ritenute fondamentali e che sono trasmesse di generazione in generazione per migliorare la propria esistenza. Essa, in termini umanistici ha permesso di “coltivare” l’animo umano, ed in termini antropologici ha permesso di creare con il variegato insieme di costumi, atteggiamenti, piaceri ed altro, le abitudini delle diverse popolazioni o società del mondo. E’ grazie a questa ricerca che l’uomo ha trovato nel cibo anche un piacere e non solo una fonte di sostentamento.
Così come nel bere e nel ……fumare.
Tutto questo e stato possibile grazie alla caparbietà dei nostri antenati che hanno cominciato a miscelare le materie prime provando accostamenti mescolanze misture fino ad inventare un concetto riassumibile nella parola inglese “blend” che racchiude in sé tutto questo.
Quando degustiamo un cibo, un vino, un sigaro, proviamo un prodotto che è il risultato di uno studio una ricerca, molte volte durato diversi anni, alle volte secoli.
Tale ricerca comincia dalla coltivazione della materia prima, fino ad arrivare alla sapiente mescolanza dei vari tipi di essa e non solo, per creare il blend voluto.
Tutto ciò è uguale se parliamo di cibo, tè, vino, caffè, liquori in genere, tabacchi da pipa e sigari.
E’ stato illuminante un viaggio fatto a Santo Domingo alla manifattura di Endrik Kelner produttore dei famosi sigari Davidoff è grandissimo esperto.
Oltre a visitare le varie piantagioni di tabacco e conoscere i loro tipi e sottotipi, ho avuto l’opportunità di provare dei sigari sia con il classico blend “Dominicano”, dal gusto soave, che in purezza, cioè dei sigari fatti apposta con una sola specie di tabacco al fine di provare le qualità organolettiche di ogn’una di esse, infumabili!
La prova di degustazione (e di disgustazione) mi ha fatto capire l’importanza del blend, la difficoltà della sua realizzazione e l’assoluta determinazione da parte di tutti quelli che lavorano il tabacco per l’ottenimento del prodotto finale.
Ed è stato proprio lì che, tra sigari realizzati con vari tipi di foglie di tabacco miscelati tra loro (al fine di provare i vari “blend”), ed i vari formati che danno anch’essi una variante al gusto, ho pensato alla nostra “pasta con le sarde”. Piatto sicilianissimo ed esempio di un perfetto blend. Prodotti molto diversi tra loro: salsa di pomodoro con estratto concentrato, zucchero, uva passa, pinoli, finochietto di montagna e…..sarde. Una serie di ingredienti usati distintamente in modo diverso in cucina che, legandosi magistralmente riesce ad appagare con il suo insieme tutto il palato riuscendo, proprio grazie alla equilibrata varietà, a raggiungere ogni millimetro del nostro palato regalando le sensazioni che conosciamo. Tutto questo avviene anche con i tabacchi da pipa ed i sigari. Per i più, essi sono composti da prodotti di cui non conoscono il nome delle varie specie di tabacco o la loro provenienza, ma ne riconoscono comunque la piacevolezza del gusto e l’appagamento sul palato riconoscendo le caratteristiche del blend, per i meno avvezzi è tutto tabacco da fumare! Bisogna ricordare tutti gli uomini, dal contadino al torcedor, che lavorano e contribuiscono alla ricerca della riuscita di un buon sigaro: un buon blend; essi sono testimoni di un passato che ha in sé “cultura”, la cultura del piacere del fumo.
Viva la cultura del blend…..viva la pasta con le sarde!
Carlo Riggio – Palermo
continua…