“Una sera d’estate” all’ Oliver Wine House
“Una sera d’estate” all’ Oliver Wine House
La conviviale del 25/06/2014 è stata dedicata al tradizionale scambio degli auguri di “buona estate” tra i Soci, accompagnati per l’occasione da parenti ed amici.
Una cena conviviale che ha visto protagoniste le esclusive pietanze curate da Nino e Francesca, accompagnate dall’ottimo vino offerto dal Conte Laurent Bernard de la Gatinais, proprietario della “Tenuta Rapitalà”, intervenuto con il Capo Area Sig. Ninni Rivera.
La Cantina Rapitalà è reduce dai successi ottenuti il 9 giugno 2014 in Puglia nella nona edizione del Concorso “Radici del Sud”: il Vigna Casalj 2013-Doc Alcamo Classico e l’Alto Nero d’Avola 2012-Doc Sicilia hanno ricevuto entrambi il 1° premio dalla Giuria internazionale.
Ricordo che “Radici del Sud” premia i Vini di un Territorio prodotti con i vitigni della tradizione dello stesso Territorio
Dapprima i saluti di benvenuto di Guido Falgares e Francesca Tamburello; poi, la parola al Conte Laurent Bernard de la Gatinais che ha ricordato l’importanza strategica della diversità varietale ed in particolar modo di quella autoctona e di come le risorse genetiche autoctone proprie di ogni regione, siano un patrimonio da studiare e preservare. Si è soffermato, quindi, sul Catarratto in passato quasi “snobbato” e che oggi rappresenta in modo eccellente la tradizione viticola siciliana.
Per iniziare, agli invitati sono stati serviti degli eccellenti antipasti composti da: cozze scoppiate in “ebbrezza”, arancinette di pesce con vellutata di ceci, sarde a “becca fico”, involtino di sarda con tabulè agli agrumi, moscardini con salsa estiva e mozzarella di bufala e crostini con alici marinate e burro. Un trionfo di specialità siciliane accompagnate dall’eccellente Rosato 2013 “Tenuta Rapitalà”. Un abbinamento assolutamente studiato, che vede scontrarsi i sapori decisi e aromatici degli antipasti con la freschezza e l’elegante equilibrio del vino. É decisamente uno dei migliori rosati siciliani; prodotto con uve Perricone e Nerello Mascalese, vigne selezionate situate fra i 300 e i 400 metri sul livello del mare, che gli conferiscono un colore rosa corallo; intriganti note fruttate di ciliegia, fragola e succo di lampone e poi un tocco di menta e di basilico; colpisce il gusto per l’estremo equilibrio, è morbido ma sorretto da vivace acidità, chiude lungo su accenti minerali. Un vino adatto all’estate, molto versatile, che rinfresca le serate più calde; perfetto con pietanze a base di pesce.
Dopo il Rosato, è stato servito un altro grande prodotto della Tenuta, il Catarratto “Casalj” Doc Bianco Alcamo Classico che ha accompagnato le portate principali: pasta con tenerumi e cozze, involtino di melanzane con ragù di tonno, filetto di spatola sabbiato al forno, totano ripieno con verdurine e salsa all’arancia.
Un vino ricco di storia… Un documento del 1340 riporta la cronaca di una disputa davanti alla regia corte a causa del possesso di un feudo particolarmente ambito “ Casalj Rabitallavi”. Era questo l’ antico nome della tenuta Rapitalà. La sommità del monte che domina la tenuta ospita gli antichi vigneti di catarratto da cui nasce il Casalj.
Versandolo nel bicchiere, si nota subito l’incredibile brillantezza e la fantastica luminosità che appare come un raggio di sole.
Portandolo al naso sono evidenti gli aromi mediterranei come la salvia e la foglia di pomodoro, i profumi floreali di acacia e gelsomino, con incipienti sentori minerali.
Affascinante ancor di più non appena si mette in bocca… una vibrante acidità che si fonde con la buona morbidezza del tenore alcolico, ha corpo e sapidità, è ricco e avvolgente, chiude con una lunga scia agrumata; un vino dal grande equilibrio. Appropriato l’abbinamento con i piatti principali, da un lato per contrapposizione data dalla grassezza del ragù di tonno e dalla tendenza dolce delle cozze e dall’altro per concordanza con l’aromaticità propria del pesce e delle salse.
La cena si è conclusa con un fresco dessert, un sorbetto di fragole e limoni accompagnato da un Moscadello di Montalcino che ha chiuso, in eleganza, una serata in grado di far percorrere un excursus enogatronomico esclusivo.
Guido Falgares e Francesca Tamburello, hanno augurato a tutti una buona estate e un arrivederci a settembre.
BUONA ESTATE A TUTTI!
Roberta Ambrosi
Rapitalà, viene dall’arabo (Rabidh-Allah “fiume di Allah” dal torrente che scorre tra i vigneti) e sta a testimoniare che queste campagne furono coltivate fin dall’antichità. Nel corso dei secoli generazioni di agricoltori hanno disegnato la forma attuale e l’identità della tenuta. La tenuta Rapitalà si estende per 225 ettari nel territorio che da Camporeale declina verso Alcamo, su dolci colline fra i 300 e i 600 metri, su una terra dove si alternano argille e sabbie. La perfetta esposizione e la composizione del suolo la rendono ideale per la coltivazione dei vitigni più pregiati.
Una passione di nobili origini
Nel 1968 Hugues Bernard conte de la Gatinais, nato a St. Malo in Francia nel 1940, per otto anni ufficiale della marina francese, sposa Gigi Guarrasi discendente di una grande famiglia palermitana.
Con lei si impegna in una appassionante e coraggiosa avventura: la ricostruzione con criteri moderni della cantina distrutta dal terremoto della Valle del Belice. La più grande attenzione del conte de la Gatinais viene dedicata alla riconversione varietale e colturale dei vitigni . Già trent’anni fa in Sicilia vengono affiancati ai vitigni autoctoni i grandi vitigni francesi. Oggi l’opera iniziata da Hugues de la Gatinais e dalla moglie Gigi viene portata avanti dal figlio Laurent con la stessa cura e la stessa passione.
I trent’anni d’amore per questa terra
I vigneti sono il patrimonio più prezioso di Rapitalà, raggiunto grazie al lavoro appassionato e al grande amore che lega, da oltre trent’anni, l’uomo a questa vigna. L’ottima esposizione e composizione del suolo permettono di coltivare i vitigni in modo ideale. Dopo la vendemmia, le più moderne tecniche di vinificazione danno il massimo della personalità e dell’eccellenza ai vini
I vini. Il frutto della passione
l vini devono essere eccellenti e tecnicamente perfetti ma soprattutto unici, dotati di quella personalità che solo la Tenuta può dare. La filosofia di Rapitalà vuole vini che mantengano sapori e profumi della terre d Sicilia, senza trascurare l’eleganza del gusto dei palati più raffinati. Vendemmia dopo vendemmia dal 1976.
La cantina
Di recente ristrutturazione la cantina si avvale oggi delle più innovative tecniche di vinificatone: strutture di raffreddamento dei mosti e delle uve. fermentini in acciai con sistemi computerizzati di controllo delle temperature, dei rimontaggi e delle immersioni del cappello di vinaccia.
La vinificazione
Vinificazioni separate in piccoli serbatoi delle singole parcelle di vigneto, per esaltare le caratteristiche di ogni terroir.
Temperature controllate.
Per i bianchi, stabilizzazione a freddo.
Per i rossi completo controllo dei processi estrattivi dei polifenoli e dei tannini dalle bucce.
Minimo ricorso alla filtrazione per mantenere intatte le caratteristiche organolettiche dei vini.
La barricaia
13 botti in rovere
Oltre 600 barriques di quercia francese.
Sistema d controllo della temperatura e dell’umidità.
Grande attenzione e rispetto delle caratteristiche varietali
Rosato “Tenuta Rapitalà” 2013
Sicilia Igt
Casalj 2013
Doc Alcamo Classico
Le uve: Catarratto bianco lucido
Il vigneto: vigne selezionate coltivate fra i 300 e i 550 metri sul livello del mare, allevate a Guyot su terreni argillosi – sabbiosi con rese limitate d’uva per ettaro.
La vinificazione: le uve raccolte a settembre sono vinificate in bianco. Pigiatura soffice, decantazione statica del mosto fiore a freddo, aggiunta di lieviti selezionati e fermentazione a temperature controllate permettono di esaltare le caratteristiche varietali.
Il vino: colore giallo paglierino, gusto fresco, sapido ed elegante con profumi e corposità mediterranei, poiché acidità e struttura sono naturalmente bilanciati.
Dati analitici: alcol 12,5%; acidità totale 5.00 g/l; pH 3,55; zuccheri 1.70 g/l; estratto 21.10 g/l.
Abbinamenti gastronomici: vino da pesci nobili (spigole, orate, grandi crostacei), ma si sposa ugualmente bene con carni bianche fredde.