Una intervista al Dott. Franco Appiano della Cantina Abbazia S. Anastasia

6 Agosto 2012 by

Dioniso

Union Européenne
des Gourmets

 

Viviamo in tempi molto egoisti. Non ti regalano niente. Qualsiasi impulso creativo o iconoclastico, qualsiasi stravaganza che raggiunga la notorietà sono immedia­tamente cooptati dal capitale di rischio, e il loro successo — che era frutto di generosità e libero pensiero — messo al servizio dell’estorsione finanziaria di turno. Il caffè operaio sempre pieno diventa una catena dif­fusa in tutto il paese, e il fascino della sua semplicità venduto all’ingrosso. L’energia e l’inventiva del quartiere bohémien sono trasformate dai promoter in una “Artland” dove l’arte si smercia sempre bene. La riservatezza della remota località di mare, che favoriva la contemplazione e la rigenerazione, è vendu­ta a bocconi a milioni di vacanzieri affamati di un ritiro isolato, disposti a pagare per un frenetico, accal­cato pellegrinaggio in un luogo dove, una volta, ritirarsi era possibile.

David Mamet da Writing in Restaurants, Viking Penguin – New York 1986

 

Da una mia intervista al dott. Francesco Appiano  (enologo), coordinatore di tutte le attività tecniche e commerciali  di Santa Anastasia Vini (Castelbuono).

 

Perché, il vino biologico, il biodinamico?

Produrre vino, buon vino biologico e biodinamico, per noi non è una scelta commerciale, ma un atto d’amore nei confronti di un gesto antico : trasformare il frutto della terra e del sole nella bevanda che ha la medesima storia dell’uomo.

 

Analizziamo quali sono le caratteristiche intrinseche principali dell’Azienda S.Anastasia:

La  posizione geografica 

S.Anastasia è ubicata tra la costa tirrenica della Sicilia ed il complesso montuoso delle Madonie che , con i 1979 mt del Pizzo Carbonara, rappresenta la quota più elevata della Sicilia Occidentale.

Tra mare e monti, dunque, si estendono i suoi terreni coltivati che, a partire dall’anno 1100, producono vini ed olii di grande pregio destinati ad allietare la mensa di coloro che hanno avuto, ed hanno, il privilegio di disporne.

Il mare, con la sua immediata prossimità, mitiga le temperature invernali mentre la imponente bastionata del Carbonara frange le torride folate sciroccali estive abbassandone drasticamente le temperature .

Ne conseguono condizioni micro climatiche pressoché uniche e tali da inibire l’insorgere delle malattie crittogamiche creando così le condizioni ideali per una viticoltura “Bio”.

 

L’ Ambiente

Nel contesto ambientale del Parco Regionale “delle Madonie” l’intero territorio coltivato è caratterizzato da essenze arboree millenarie: olivi, viti, frassini da manna … traggono le loro origini da un remotissimo passato.

I vigneti e gli oliveti di S.Anastasia hanno un’estensione, rispettivamente, di 50 e 30 ettari in un comprensorio aziendale di oltre 500.

Emerge una realtà produttiva di circa 80 ettari incastonati tra sugherete , calicotome , ginestre , peri e pruni selvatici, narcisi ed orchidee …. Il tutto “avvolto” e protetto dalle decine di migliaia di ettari di natura selvaggia che costituiscono il Parco . E’ quindi incontrovertibile che S.Anastasia sia nelle condizioni ideali per una scelta drastica e coraggiosa orientata alle coltivazioni biologica e biodinamica : infatti nessuna contaminazione accidentale può pervenire dall’esterno.

La scelta Bio

In un mondo vinicolo sempre più massificato , in cui la qualità dei prodotti dipende più dagli interventi correttivi effettuati dai tecnici, senza troppo pensare agli effetti negativi sulla salute delle persone , S.Anastasia si è resa protagonista di una totale inversione di metodo : così è stato deciso di produrre i propri vini secondo i rigidi disciplinari Biologico e Biodinamico .

Molto sinteticamente:

“biologico” significa,  rinunciare, in viticoltura , all’uso di fertilizzanti e diserbanti chimici ed all’impiego di pesticidi. In enologia , limitare le additivazioni (solfiti) e gli interventi correttivi sui mosti e sui vini, limitare i trattamenti fisici sui vini.

“biodinamico” significa: oltre a quanto descritto per il biologico, la coltivazione  con sistema biodinamico significa adottare solamente concimazioni naturali e biodina ed  eseguire le operazioni colturali seguendo il calendario specifico.

 Per la vinificazione, il biodinamico prevede la rinuncia totale ai lieviti selezionati, ad aggiunte di prodotti chimici ad esclusione dei solfiti che, però , sono limitati a tenori tre volte inferiori a quelli consentiti dalle vigenti leggi.

 

I vini di S.Anastasia

L’intera produzione risponde ai canoni sopra citati.

I vini “Senso Inverso ” Nero d’Avola e Cabernet Sauvignon sono biodinamici. I vari: Grillo, Nero d’Avola, Passomaggio, Zurrica, Sinestesia, Baccante, Litra e Montenero sono biologici.

Castelbuono – Madonie, 30 luglio 2012

Guido Falgares

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