Tutti pazzi per il Pinot Nero…Degustazione 26 Ottobre

25 Novembre 2012 by

Conosciamo meglio  insieme  il Pinot nero, un vitigno che ha fatto la storia del territorio, con  tipologie a confronto.

Hofstätter Barthenau Vigna S. Urbano 2000

Lunelli Maso Montalto Doc Trentino 2007

Conduce la degustazione Francesca Tamburello.

Venerdì 26 ottobre ore 17.30 da Oliver Wine House –

Via Francesco Paolo Di Blasi 2, Palermo

Costo di partecipazione :

euro 10 euro con l’iscrizione all’Associazione Dioniso-

Ingresso libero agli associati

Prenotazione obbligatoria ai numeri: 0916256617/3331724308

Tutti pazzi per il Pinot Nero…

Parafrasando il titolo di una fiction televisiva, è ciò che è accaduto  durante l’ultima seduta conviviale degli amici ed appassionati habituè  del Centro Dioniso: il  Pinot Nero  ha  suscitato non solo  interesse ,emozione ma  anche qualcosa di più…, forse semplicemente la voglia di saperne di più.

Il tema dell’incontro relativo allo scorso venerdì ha  riguardato una vera e propria “orizzontale” con diverse annate di vendemmia, avente come “guest star” l’aristocratico,delicato ed imprevedibile  vitigno borgognone.

E’ propedeutico dunque  alla narrazione della degustazione riportare alla memoria alcuni passaggi fondamentali…  come sottolinearne  le origini tutte legate alla terre calcareo-marnose della Cote d’Or e già dal lontano IV° sec d.c.,per poi approdare alla Champagne e   costituirne substrato importante del Metodo champenoise .La nostra isola intuì le potenzialità seducenti della cultivar tant’è che  il barone Antonio Spitaleri, un nobile signore di Biancavilla, nel 1870 lo impiantò ad alberello  sul versante occidentale dell’Etna,determinandone  risultati soddisfacenti ed insieme  vanificati purtroppo   dalla funesta  zampata della fillossera.Anche se  il suo utilizzo  si riduce spesso a profumare il bouquet dell’autoctono  Nerello Mascalese,è certo che da questo momento  avviene una lenta ed inesorabile  “intrusione” del Pinot Nero  nella ampelografia del vigneto siciliano,spesso incontrastato protagonista monovarietale.

Ritorniamo alla nostra conviviale dove l’assaggio ha come protagonista  il Pinot nero interpretato dal Trentino e dall’Alto Adige.

Il primo calice riguarda  Maso Montalto Pinot Nero 2006 -azienda Lunelli ,evocando negli astanti la magia del territorio collinare trentino adagiato com’è ai piedi del Monte Bondone, a sud ovest da Trento.Appare la caratteristica tonalità scarica,di colore  leggermente granato ,con un preciso annuncio delle successive preformances a livello olfattivo e gustativo.Si susseguono le note della frutta di bosco percettibili insieme al boisè,con un quid di spezie e spiccato tono alcolico.Si comprende appieno  il grande successo conquistato da  questa annata degustata….. tanto da convincere  il critico Wine Spectator ad attribuirle ben 90 punti complessivi !

Il successivo bicchiere ci porta nel vigneto alto- atesino:siamo al cospetto del  cru Barthenau Vigna S.Urbano –azienda Hoffstatter 2000 ,nell’enclave di Termeno ed Amazon,quest’ultimo territorio già vocato al Pinot Nero dal lontano XIIX secolo.Una piccola reminiscenza storica ci ricorda come nel 1800 Edmund Mach direttore dell’Istituto di Viticultura di San Michele all’Adige abbia segnalato la presenza del Pinot nero in Italia.

Ci seduce la trasparenza nel calice filtrata da un nuance rubino vivace,consistente ,luminoso:in una parola accattivante al primo approccio…!Al naso si diversificano componenti di note evolutive ,cenni balsamici,note minerali evidenti ,mostrando  una trama spessa ,sapida, a tratti con sfumature di grande armonia complessiva..impossibile resistervi…La struttura è tale che il tempo sembra non essere trascorso se non per arricchirlo positivamente e stupirci delle sensazioni di grande piacevolezza intrinseca, avvertite da tutti in maniera convinta ed appassionata..tanto da svuotare spensieratamente  i nostri calici.

Al terzo bicchiere la sorpresa  è costituita da un Pinot nero 2010 made in Sicily,targato Cusumano,quasi a voler sottolineare  il senso di una  chiusura proiettata su un ritorno alla nostra storia più intima e vissuta.

L’impatto visivo regala una tonalità densa ,mediterranea ed inusuale.Il dato oggettivo è che emerge una differenziazione netta anche all’olfatto ed la gusto:terrosità e frutta, spezie soffuse ed un cenno materico tutt’altro che aderente alle fisionomie precedentemente tratteggiate!

Magia del Pinot Nero? Allargando le prospettive..sembra a tutti noi di non avere esaurito l’entusiasmo iniziale e piuttosto credere  che  questa incursione nel suo vigneto abbia acuito curiosità e stimoli,regalandoci l’impressione che è proprio  la  sua alea di mistero a stimolarci a successivi approfondimenti e godibili  assaggi!

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