Tutti pazzi per il Pinot Nero…Degustazione 26 Ottobre
Conosciamo meglio insieme il Pinot nero, un vitigno che ha fatto la storia del territorio, con tipologie a confronto.
Hofstätter Barthenau Vigna S. Urbano 2000
Lunelli Maso Montalto Doc Trentino 2007
Conduce la degustazione Francesca Tamburello.
Venerdì 26 ottobre ore 17.30 da Oliver Wine House –
Via Francesco Paolo Di Blasi 2, Palermo
Costo di partecipazione :
euro 10 euro con l’iscrizione all’Associazione Dioniso-
Ingresso libero agli associati
Prenotazione obbligatoria ai numeri: 0916256617/3331724308
Tutti pazzi per il Pinot Nero…
Parafrasando il titolo di una fiction televisiva, è ciò che è accaduto durante l’ultima seduta conviviale degli amici ed appassionati habituè del Centro Dioniso: il Pinot Nero ha suscitato non solo interesse ,emozione ma anche qualcosa di più…, forse semplicemente la voglia di saperne di più.
Il tema dell’incontro relativo allo scorso venerdì ha riguardato una vera e propria “orizzontale” con diverse annate di vendemmia, avente come “guest star” l’aristocratico,delicato ed imprevedibile vitigno borgognone.
E’ propedeutico dunque alla narrazione della degustazione riportare alla memoria alcuni passaggi fondamentali… come sottolinearne le origini tutte legate alla terre calcareo-marnose della Cote d’Or e già dal lontano IV° sec d.c.,per poi approdare alla Champagne e costituirne substrato importante del Metodo champenoise .La nostra isola intuì le potenzialità seducenti della cultivar tant’è che il barone Antonio Spitaleri, un nobile signore di Biancavilla, nel 1870 lo impiantò ad alberello sul versante occidentale dell’Etna,determinandone risultati soddisfacenti ed insieme vanificati purtroppo dalla funesta zampata della fillossera.Anche se il suo utilizzo si riduce spesso a profumare il bouquet dell’autoctono Nerello Mascalese,è certo che da questo momento avviene una lenta ed inesorabile “intrusione” del Pinot Nero nella ampelografia del vigneto siciliano,spesso incontrastato protagonista monovarietale.
Ritorniamo alla nostra conviviale dove l’assaggio ha come protagonista il Pinot nero interpretato dal Trentino e dall’Alto Adige.
Il primo calice riguarda Maso Montalto Pinot Nero 2006 -azienda Lunelli ,evocando negli astanti la magia del territorio collinare trentino adagiato com’è ai piedi del Monte Bondone, a sud ovest da Trento.Appare la caratteristica tonalità scarica,di colore leggermente granato ,con un preciso annuncio delle successive preformances a livello olfattivo e gustativo.Si susseguono le note della frutta di bosco percettibili insieme al boisè,con un quid di spezie e spiccato tono alcolico.Si comprende appieno il grande successo conquistato da questa annata degustata….. tanto da convincere il critico Wine Spectator ad attribuirle ben 90 punti complessivi !
Il successivo bicchiere ci porta nel vigneto alto- atesino:siamo al cospetto del cru Barthenau Vigna S.Urbano –azienda Hoffstatter 2000 ,nell’enclave di Termeno ed Amazon,quest’ultimo territorio già vocato al Pinot Nero dal lontano XIIX secolo.Una piccola reminiscenza storica ci ricorda come nel 1800 Edmund Mach direttore dell’Istituto di Viticultura di San Michele all’Adige abbia segnalato la presenza del Pinot nero in Italia.
Ci seduce la trasparenza nel calice filtrata da un nuance rubino vivace,consistente ,luminoso:in una parola accattivante al primo approccio…!Al naso si diversificano componenti di note evolutive ,cenni balsamici,note minerali evidenti ,mostrando una trama spessa ,sapida, a tratti con sfumature di grande armonia complessiva..impossibile resistervi…La struttura è tale che il tempo sembra non essere trascorso se non per arricchirlo positivamente e stupirci delle sensazioni di grande piacevolezza intrinseca, avvertite da tutti in maniera convinta ed appassionata..tanto da svuotare spensieratamente i nostri calici.
Al terzo bicchiere la sorpresa è costituita da un Pinot nero 2010 made in Sicily,targato Cusumano,quasi a voler sottolineare il senso di una chiusura proiettata su un ritorno alla nostra storia più intima e vissuta.
L’impatto visivo regala una tonalità densa ,mediterranea ed inusuale.Il dato oggettivo è che emerge una differenziazione netta anche all’olfatto ed la gusto:terrosità e frutta, spezie soffuse ed un cenno materico tutt’altro che aderente alle fisionomie precedentemente tratteggiate!
Magia del Pinot Nero? Allargando le prospettive..sembra a tutti noi di non avere esaurito l’entusiasmo iniziale e piuttosto credere che questa incursione nel suo vigneto abbia acuito curiosità e stimoli,regalandoci l’impressione che è proprio la sua alea di mistero a stimolarci a successivi approfondimenti e godibili assaggi!