Quando il sentimento si fa canto
Il Gruppo Vocale Euphoné diretto dal M° Vincenzo Marino presente nei mesi scorsi a Palermo e a Monreale in occasione di alcuni concerti particolarmente seguiti, continua le sue esibizioni raccogliendo notevoli consensi da parte di appassionati e di specialisti. Ci piace quindi ricordare la serata inaugurale della Stagione Concertistica dell’Agimus che ha avuto luogo, venerdì 2 novembre 2012, presso la chiesa di San Mamiliano a Palermo, dove appunto un concerto del Gruppo Vocale Euphoné, diretto dal M° V. Marino ha aperto la rassegna del Salotto Musicale sotto l’egida del Maestro Stefano Mazzoleni.
Dotato di notevoli qualità espressive Euphoné è composto da ragazzi e ragazze provenienti dalla Schola Cantorum di Altavilla Milicia, successivamente confluiti nel Grande Coro Regina Pacis della stessa cittadina e infine approdati ad Euphoné sempre sotto la direzione del Maestro V. Marino. Profonda conoscenza, lunga amicizia, grande sintonia legano i componenti tra di loro e con il Maestro V. Marino. Questo sostrato fa la differenza con altre corali.
Ricco e interessante il repertorio gregoriano e polifonico rinascimentale e barocco offerto al pubblico attento e pronto a cogliere autentiche emozioni e a corrispondere in modo adeguato. I brani di T.L. de Victoria, P. L. da Palestrina, H. Purcell, B. Bettinelli di intensa drammaticità sono stati presentati ed espressi con delicatezza, sincerità e amore.
Alla base delle esibizioni del Gruppo Vocale Euphoné e per ciascun brano è palpabile uno studio accurato e attento dei testi proposti in suono individuale e collettivo/ armonico, che si amplifica e arriva all’orecchio e all’anima risvegliando in chi ascolta, forse troppo distratto dal quotidiano, il proprio vero essere.
Alimenta le esecuzioni dell’Euphoné una intesa crescente e di grande tensione emotiva con il Maestro Vincenzo Marino, componente catalizzatore e generatore di intense sensazioni ed emozioni, capace di plasmare i suoi Euphoné e di trarne suoni ed emozioni appartenenti a sfere sconosciute.
Non solo canto ben eseguito dunque ma sentimento sincero e profondo che si innalza trasformandosi in divina armonia. Suono come risveglio di armonie a noi inconsuete ma nello stesso tempo familiari, forse dimenticate a causa di un torpore dell’anima estraneo ed inspiegabile in termini razionali.
Maria Annunziata Lima